Furto auto e hackeraggio: i rischi e come proteggersi

Mercedes antifurto

Considerata l’evoluzione tecnologica degli ultimi anni in ambito automotive, che ha determinato un upgrade in “versione connessa” per la maggior parte dei veicoli, sono aumentati anche i rischi di furto e hackeraggio.

Secondo un recente report condotto da Global Data, c’è assoluta urgenza di correre ai ripari per proteggersi da simili rischi: a quanto pare, infatti, i danni prodotti dalla criminalità informatica al mondo delle auto potrebbero attestarsi a 10,5 miliardi di dollari entro il 2025 e, secondo quanto riportato da CyberAware, sono 14 le aziende automotive che conservano oltre 800.000 documenti in modo non sufficientemente protetto.

Inoltre, è importante considerare anche che solo nell’ultimo anno sono stati rubati oltre 104.000 veicoli, con un aumento del 47% della percentuale di furto rispetto al 2022.

Detto ciò, il 2023 rappresenta senza dubbio l'anno della svolta in termini di sicurezza informatica in ambito automobilistico, grazie allo sviluppo e al lancio di avanzate strategie di difesa che vedono, come sempre, Mercedes-Benz in prima linea per quanto concerne la ricerca e l’investimento.

Gli attacchi hacker alle auto connesse

Abbiamo già accennato a come l’adozione da parte del mondo automobilistico di tecnologie avanzate quali la connettività (a cui si uniscono anche automazione ed elettrificazione), abbia generato delle nuove opportunità d’attacco da parte dei nuovi “banditi informatici”.

Uno degli incidenti informatici più comuni è quello causato da attacchi ransomware alle stazioni di ricarica elettriche. Questa tipologia di attacchi, molto diffusa in ambito ogni informatico, è basata su virus che rendono inaccessibili i file dei computer infettati e che possono essere ripristinati solo a fronte del pagamento di un riscatto.

Altre funzionalità del veicolo particolarmente a rischio a causa di attacchi hacker sono quelle legate ai sistemi di apertura senza chiave o quelli di monitoraggio della pressione degli pneumatici.

Tuttavia, il rischio più grande e che spaventa molti automobilisti è quello legato al furto di dati sensibili. Pensiamo, ad esempio, a tutte quelle informazioni personali legate alla posizione e ai tragitti giornalieri che possono essere trasmesse tramite i moderni navigatori GPS di cui i nuovi veicoli sono dotati. Un altro problema legato al furto di dati personali, è quello relativo alla connessione costante tra auto e smartphone. Un criminale informatico potrebbe, infatti, attraverso la nostra vettura e i suoi sistemi elettronici di connessione Wi-Fi, entrare in contatto coi nostri smart device e ottenere tutte le informazioni essenziali che abbiamo al loro interno.

API di mobilità intelligente sotto rischio d’attacco

La nuova mobilità intelligente vede nelle API, acronimo di Application Programming Interface, il principale vettore di rischio d'attacco hacker. Essenzialmente, un’API è un componente del codice di programmazione che, applicato a una specifica interfaccia, crea le regole per lo scambio di dati tra le varie applicazioni del veicolo. Gli attacchi API, quest'anno, sono aumentati del 400% rispetto all’anno scorso, e rappresentano il 15% della totalità di incidenti informatici nel mondo automotive.

I nuovi sistemi di difesa informatica nel mondo automotive

Le normative UNECE WP.29 R155 e R156 e lo standard ISO/SAE 21434 hanno stabilito dei precisi standard per la sicurezza informatica dei veicoli connessi. É essenziale, quindi, che le case costruttrici - in collaborazione con gli sviluppatori di software informatici - si tutelino in merito sviluppando sistemi di protezione, come ad esempio avanzati antivirus a bordo.

Un valido esempio di ciò è rappresentato da NTT Data, una multinazionale giapponese leader nel settore dell’IT, che ha sviluppato il Global Automotive Security Test Center. Si tratta, fondamentalmente, di un progetto basato sulla generazione automatizzata di test di sicurezza sulle centraline delle auto. Oltre a questo, la tecnologia che sta alla base di questa innovazione è in grado di identificare eventuali attacchi in corso ed inviare allarmi ad una centrale di controllo grazie all’utilizzo di algoritmi basati sull’intelligenza artificiale.

Mercedes me Privacy Center

Mercedes-Benz tutela la sicurezza dei propri clienti, anche in digitale

Si chiama Mercedes me Privacy Center ed è la nuova piattaforma attraverso la quale la Stella tutela la sicurezza dei dati dei propri clienti. Accedendo con semplicità alla dashboard del proprio account Mercedes me, ognuno potrà visualizzare l’utilizzo dei propri dati sensibili da parte della Casa di Stoccarda e modificarne la privacy a proprio piacimento. Si tratta di un innovativo esempio di gestione sicura e trasparente dei dati, sinonimo del fatto che per Mercedes-Benz la sicurezza, sia nel mondo fisico che in quello digitale, rappresenta sempre una priorità.

Con Trivellato proteggi la tua Mercedes-Benz, Smart e AMG da furti e hackeraggio

Da Trivellato puoi avvalerti di un avanzato sistema di sicurezza per proteggere il tuo veicolo della Stella da furti e hackeraggi. Si chiama SEP - Security Electronic Pack - di WiDna e rappresenta a tutti gli effetti la nuova frontiera tecnologica contro qualsiasi tentativo di intrusione o violazione informatica. Il dispositivo viene montato sul tuo veicolo dai tecnici qualificati Trivellato, è elettronicamente invisibile ai malintenzionati, e si attiva automaticamente quando si parcheggia l'auto avvisando l’utente se l'area di sosta è potenzialmente pericolosa o nel momento in cui l'indice di rischio dovesse variare. Inoltre, nel caso dovesse rilevare un tentativo di furto o manomissione, SEP invia un allarme sullo smartphone del proprietario del veicolo, indicando cosa sta avvenendo.

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