I cerchioni Mercedes-Benz: un’icona di stile che ha cavalcato le epoche

Storia cerchi Mercedes-Benz

Se è vero che, quasi al pari di un accessorio di moda, le ruote e la loro storia rappresentano un elemento estetico che influenza - e ha sempre influenzato - l’aspetto e il carattere di un auto, per Mercedes-Benz questo concetto si eleva all’ennesima potenza.

Dalla leggendaria “ruota barocca” dell’iconica Mercedes-Benz C 111 a quelle più moderne realizzate con materiali speciali, in questo articolo viaggeremo nel tempo attraverso i cerchioni che hanno contribuito a definire l’estetica della Stella così come la conosciamo oggi.
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Mercedes raggi in legno

La prima Mercedes viaggiava su raggi in legno

Oggi i clienti Mercedes possono scegliere tra un’ampia gamma di ruote: il design piatto, a raggi incrociati, o con la configurazione “multi-razza” in filigrana, sono solo alcuni dei numerosi modelli che la Stella mette a disposizione dei suoi affezionati.

Tuttavia, non è sempre stato così. C’è stato un tempo in cui la ruota di Mercedes era una sola, ma non per questo si discostava dallo spirito innovativo che poi l’ha caratterizzata anche negli anni a venire. Mentre era intento a progettare la sua prima automobile brevettata nel 1886. Carl Benz adottò infatti una soluzione che oggi potrebbe apparire “bizzarra” ma che per l’epoca rappresentava un vero prodigio di ingegneria: combinare raggi in legno saldamente imbullonati con un cerchione in acciaio.

La soluzione si rivelò assolutamente vincente, tanto che questa sua prima Mercedes da 35 CV con ruote da 12 raggi in legno ciascuna, infilò una serie di vittorie una di seguito all’altra sul circuito di Nizza e viene considerata tutt’oggi la prima automobile moderna al mondo.

Blitzen-Benz Mercedes

Anni ’20 e ’30: le corse con ruote in filigrana

Attorno all’inizio del secolo la Casa di Stoccarda iniziò a elaborare, per le sue auto da gara, delle ruote “a disco” pensate per contrastare efficacemente le turbolenze causate dall’aria e dotate di coperture in lamiera d’acciaio o alluminio.

L’esempio più celebre di questa intuizione meccanica può essere riscontrato nella “Blitzen"-Benz da 200 CV, una vera e propria “auto da record” che già nel 1911 si aggiudicò il primato di auto più veloce mai realizzata, arrivando a raggiungere una velocità massima di 228 km/h.

Ponton Mercedes

Il “boom” creativo degli anni ’50 e ’60: coprimozzo colorati e anelli forati

Col passare del tempo, il cerchio a disco in lamiera d’acciaio iniziò ad essere utilizzato anche al di fuori delle gare grazie all’evoluzione tecnico-meccanica che consentì di aumentarne la produzione.

L’innovativa berlina Mercedes 170 fu la prima a portare su strada questa novità, montando piccoli coprimozzo caratterizzati da sottile linee decorative che, al centro, mostravano con orgoglio l’iconica stella della Casa di Stoccarda.

Vari colori che andavano dal nero intenso al colore della carrozzeria, nonché anelli di rifinitura cromati, consentivano inoltre di soddisfare i desideri individuali dei clienti che si facevano via via più esigenti.

Partendo da questa consapevolezza, in quegli anni Mercedes perfezionò ulteriormente il design delle sue ruote: oltre ai coprimozzo, infatti, vennero aggiunti anche anelli di rifinitura forati.

Altri esempi iconici di quegli anni, possono essere riscontrati nella “Ponton-Mercedes" 220 (W 180) o nell’imperiosa Mercedes-Benz 600 Pullman (W 100), un’iconica berlina utilizzata anche da personaggi celebri come John Lennon e Elvis Presley.

Mercedes 300 SL

300 SL “Gullwing” Coupé: le sue ruote, un’eccezione

Un discorso a parte merita la 300 SL "Gullwing" Coupé.

Le leggendaria “ali di gabbiano”, infatti, fu il primo modello Mercedes-Benz con ruote composite: il disco della ruota era in acciaio, il cerchio in alluminio e invece di cinque bulloni per le ruote, c'era l'opzione di un bloccaggio centrale con un grande dado ad alette come quello usato nelle corse automobilistiche.

Anche questi dettagli, contribuirono a rendere quest’auto una vera e propria icona di design, apprezzata tutt’oggi in tutto il mondo.

Mercedes C11 cerchi multi-razze

I cerchi “multi-razze” dei ribelli anni ’70

Ne abbiamo già fatto un accenno all’inizio di questo articolo, ma vale la pena approfondire.

Nulla meglio dei cerchi della Mercedes-Benz C 111 datata 1969, esprime lo spirito rivoluzionario degli anni ’70.

Il loro design, infatti, trasmetteva un carattere adatto ad alte prestazioni in un contesto contemporaneo e si basava su una struttura multi-razza in alluminio forgiato.

Questi “cerchi barocchi”, così affettuosamente soprannominati dagli appassionati, hanno caratterizzato lo stile di molti altri modelli Mercedes degli anni ’70 e ’80, come alcune Classe S o le celebri berline “Stroke Eight”.

Mercedes

I grintosi anni ’80 e i cerchi in lega a “superficie piena”

Negli anni '80, in linea con l’estetica dell’epoca, Mercedes-Benz si è dedicata allo sviluppo di cerchi in lega minimalisti a 15 e 8 fori, caratteristiche che conferivano alle ruote un aspetto liscio e un design pulito.

L’esempio più celebre di questi cerchi lo si può riscontrare nella “Baby Benz” Mercedes 190 E 2.3-16, il modello più dinamico dell’epoca e divenuto in fretta un vero e proprio culto anche grazie al suo utilizzo da parte di personaggi celebri come Nicolas Cage.

Mercedes 190 E EVO

Dagli anni ’90 in poi, le ruote di Mercedes “accelerano”

Dagli anni '90 in poi, è emersa una nuova varietà di design dei cerchi Mercedes.

Un punto culminante assoluto di questo periodo è il cerchio "EVO II" sulla berlina ad alte prestazioni 190 E 2.5‑16, ruota che gode ancora oggi di uno status di culto perché proveniva direttamente dal motorsport e ha sostituito le precedenti piccole leghe multiforo.

Il suo design si basa su una stella con sei potenti bracci e le aperture di raffreddamento per l'aria consentono di vedere l'impianto frenante di dimensioni generose.

In questo caso, forma e funzione sono combinate alla perfezione.

Aeroskins EQS

L’arrivo dell’elettrico e l’ottimizzazione aerodinamica delle ruote

Nuove sfide e tendenze nel design dei cerchi derivano dai modelli puramente elettrici.

Questa peculiarità richiede ruote aerodinamicamente ottimizzate per efficienza e autonomia, oltre che belle da vedere.

Il conflitto formale di obiettivi tra superfici chiuse - le cosiddette “aeroskins" - e design sportivi ed eleganti con il massimo effetto dimensionale viene risolto dalla tecnologia della tornitura ad alta lucentezza.

Qui, raggi e accenti argentati, vengono utilizzati assieme alle superfici nere in un elegante gioco di contrasti che non relega mai l’estetica in secondo piano.

Per la prima volta, proprio nella gamma elettrica Mercedes-Benz, fanno la loro comparsa anche i cerchi Aero con inserti in plastica dal peso ottimizzato.

Queste ruote, che presentano elementi con motivi a stella argentati stampati a caldo su uno sfondo nero, hanno davvero un effetto esteticamente sorprendente.

Vision AVTR ruote

Come sarà il cerchio Mercedes del futuro? Uno sguardo a VISION EQXX, Vision One-Eleven e VISION AVTR

Ciò che attende i cerchi Mercedes nel futuro, può essere riscontrato nelle concept car già presentate dalla Casa di Stoccarda.

Partiamo da Vision EQXX. É dotata di ruote forgiate in magnesio leggero - utilizzato finora solo nel motorsport- con un design a doppi raggi semitrasparente con accenti color oro rosa.

Insieme agli pneumatici, che hanno una bassa resistenza al rotolamento e una geometria aerodinamica migliorata, le ruote aumentano l’autonomia. Il record di oltre 1.200 chilometri con una carica della batteria dell'EQXX è dovuto infatti anche a questo.

Con la Vision One‑Eleven, invece, Mercedes‑Benz ha presentato uno studio di auto sportiva che combina un linguaggio di design altamente dinamico con un'innovativa tecnologia di trazione completamente elettrica.

Il design delle sue ruote presenta elementi altamente strutturati che ricordano proprio gli avvolgimenti dei motori elettrici, e forma un vivido contrasto con l’estetica della carrozzeria ridotta e liscia, che ricorda un'opera scultorea.

Che si tratti di prestazioni o status, la ruota continuerà quindi a essere un mezzo per esprimere raffinatezza e cultura anche in futuro.

Le "ruote a bolla" della Mercedes-Benz VISION AVTR ne sono un perfetto esempio: i battistrada e i raggi illuminati si fondono per formare un design completamente nuovo, ispirato ai film “Avatar”, e la forma quasi sferica della ruota riduce al minimo la superficie di contatto degli pneumatici con il terreno garantendo così movimenti agili e un piccolo raggio di sterzata.

Particolare in più, da non sottovalutare, è che le ruote possono cambiare direzione individualmente, muovendosi in avanti, indietro e anche in diagonale.

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